domenica 11 settembre 2011

Moto Staffetta 150 anni d'Italia

Il 9 settembre 2011 si è svolta la 2° tappa ( Olbia - Abbasanta - Cagliari) della moto staffetta organizzata in occasione del 150esimo anniversario dell'unità d'Italia.

Hanno partecipato:

Domenico Scannicchio, Presidente Motoclub Bari, su BMW R 1200 C

Giorgio Melis su Honda CBR 1000 RR

Davide Tronu su Yamah YZF R1 e successivamente, giunti a Cagliari, è passato su Piper PA-28 dell'Aero Club Cagliari

Paolo Poddesu su Moto Guzzi V7 850 Gt ( l'unica moto ITALIANA).

Eccovi alcune foto





Che dire? è stata una bellissima esperienza sia per il significato della moto staffetta e sia per aver potuto conoscere tre persone meravigliose, tre veri motociclisti, tre amici disinteressati con una passione comune "le due ruote". Ho trascorso una bellissima e divertente giornata.

Per questo ringrazio pubblicamente Davide, Mimmo e Giorgio con l'augurio di potervi rivedere presto. Unico neo tutti e tre ignorano che cosa significa essere guzzista. Speriamo si riesca a convertirli magari invitandoli ad uno dei nostri prossimi incontri perchè, come si suol dire, appettito vien mangiando . . .. Se riusciamo a farli salire su una Guzzi è fatta

Ringrazio, infine, tutta l'organizzazione ( MotorItalia ed il Moto club di Bari) che ha predisposto la motostaffetta.





sabato 2 aprile 2011

mercoledì 30 marzo 2011

Periplo della Sardegna


Charlie in assetto da combattimento


venerdì 25 marzo 2011

Ci si mette anche la distribuzione

A fine maggio 2010, un’altra altra disavventura.

Era un sabato pomeriggio, una bellissima giornata, l’ideale per fare un giro in moto. Ho preso Charlie e sono partito senza una meta. Mi sono diretto sui monti del Baddeurbara ( dove si corre la cronoscalata della Madonnina che come molti sapranno parte da Cuglieri). Strada stupenda da fare in moto. Dopo una cinquantina di chilometri si sono fermato con l’intenzione di prendere un gelato. Col motore al minimo sentivo un gran brutto e sinistro rumoraccio proveniente dalla parte anteriore del monoblocco, lato distribuzione. Il primo pensiero è stato: “azz.. . . ho sbiellato o fuso i supporti di banco”. Pensando al danno mi sono augurato che il tutto fosse dovuto alla pompa dell’olio, sicuramente più facile e meno costosa da riparare. Non sapevo che cosa fare e poiché ero comunque lontano da casa, col cuore in gola, sono ripartito sperando di non arrecare un danno maggiore. Ho percorso la strada di rientro a casa in “compagnia” di quel sinistro rumoraccio. Vi lascio immaginare la rabbia dato che avevo appena riparato la moto dal problema cambio e frizione. Comunque nei due giorni successivi ho preferito non fare nulla e far sbollire la rabbia poi sono andato in garage. Ho smontato il coperchio copri cinghia e ho tolto la cinghia. Ho acceso il motore con dinamo esclusa ( nella speranza che il problema fosse proprio questo) ma il rumore c'era sempre. Ho quindi smontato il coperchio distribuzione e sorpresa delle sorprese la distribuzione della mia moto è a catena e non la classica terna di ingranaggi. Nella parte inferiore, inserito tra l'ingranaggio della pompa dell'olio ed il carter ho trovato un pezzo del tendi catena (parte in metallo e parte in plastica) mentre l'altro pezzo era imbullonato sulla parte superiore della frangia.









Fortunatamente il tendi catena non ha provocato ulteriori danni ma se fosse finito tra gli ingranaggi e la catena sicuramente sarebbero stati dolori. Rincuorato e appurato che tutto sommato il danno era modesto, ho immediatamente ordinato un tendicatena automatico consigliatomi da un amico guzzista, profondo conoscitore dei V7.



Ottenuti i ricambi ho dovuto smontare la distribuzione per togliere il pezzo di tendicatena ancora imbullonato al carter. Rimontato il tutto ho messo in moto e con mio grande stupore il motore era molto più silenzioso di quanto non fosse prima ancora che si spezzasse il tendicatena fisso. Che dire: tutto è bene ciò che finisce bene. Le Guzzi si sa sono così o le ami o le ignori. Io le amo sin da quando ero bambino e sono contento.

giovedì 17 marzo 2011

Losco rumore proveniente dal cambio

Primi di maggio 2010, Charlie mi ha fatto dannare.

Rientrato a casa dopo un breve giro e lasciata la moto accesa per aprire il garage ho sentito un rumoraccio proveniente a mio avviso da cambio. Il rumore si sentiva solamente col cambio in folle e la frizione mollata mentre spariva non appena tiravo la frizione. Pensando ad un cuscinetto oramai giunto alla fine dei suoi giorni e certo che comunque nulla avrei risolto senza smontare il cambio, con molta rassegnazione e pazienza mi sono rimboccato le maniche ed ho iniziato. Non avendolo mai fatto prima mi sono documentato in rete su come procedere. Un vero e proprio lavoraccio. Stacca il motore, spingilo in avanti pere permettere al cambio, una volta separato dal monoblocco di venir fuori.

Aperto il cambio ( per questo mi sono fatto aiutare da un vecchio meccanico guzzi) è emerso che il rumore non era dovuto ad un cuscinetto sballato ma a una delle forcelline di selezione ingranaggi. Rassicurato sull'accaduto e visto che oramai il cambio l'avevo tirato giu, ho ritenuto opportuno di sostituire la forcellina ed anche i dischi della frizione (mai l'avessi fatto . . . . .). Rimontato il tutto ho messo in moto ed ingranato la I° marchia. Una grattata che non vi dico e conseguente rumore metallico proveniente dalla scatola di trasmissione. Il rumore era del tipo “ tac tac tac . . . .” e sembrava che i denti del pignone battessero ripetutamente sulla corona

senza però far presa per via della frizioneparzialmente tirata. A mano a mano che mollavo la frizione il “tac tac” si accentua sempre più sino a sparire di colpo allorquando la frizione era mollata del tutto. Prima di rismontare motore e cambio, ho smontato la coppia di trasmissione, il forcellone posteriore ed il doppio giunto con l’albero di trasmissione. Tutto in perfetto stato, i cuscinetti integri così come i denti del pignone e della corona, nessun gioco sul doppio giunto. Rimontando il tutto avevo sperato di sentire più il rumore ma purtroppo non appena ingranata la marcia eccolo ripresentarsi il problema. A questo punto che fare? non mi rimaneva altro che tirare giù nuovamente il cambio e smontare la frizione. Esaminato attentamente i due dischi nuovi di pacca, acquistati da Stucchi ho constatato che uno questi aveva un grosso difetto di costruzione. Per un tratto, i due ferodi rivettati uno per parte alla struttura metallica trainante, non combaciavano perfettamente creando un aumento di spessore di 0,2 mm.- Praticamente tre dei rivetti prendevano il ferodo da una sola parte mentre dall'altra andavano a contatto direttamente con la parte metallica. Tra l'altro proprio in questo punto, sotto uno dei ferodi c'era del materiale ( forse residui di trapanatura) che non mi hanno permesso di rimettere tutto in ordine. A questo punto ho rimesso uno dei dischi vecchi ( non mi andava di attendere l'arrivo di quello nuovo) e, come per incanto, tutto è andato al suo posto. Il cambio era nuovamente fluido ma soprattutto quando staccavo la frizione la moto entrava in tiro docilmente senza alcun rumore. . . . . .che meraviglia.


martedì 12 giugno 2007

8° ed ultima fase accensione e prova su strada,

una sensazione indescrivibile che solo un appassionato ed amante delle Moto Guzzi può capire.

La prova su strada, seppur breve per mancanza della copertura assicurativa, è stata soddisfacente, la moto è andata bene, nessuna sorpresa. La mattina seguente, di buon ora, ho fatto il bollo e l’assicurazione ( ovviamente a prezzi stracciati trattandosi di moto storica ) quindi l’ho sottoposta all’ultima e più temuta prova: IL COLLAUDO. Avevo paura che non passasse per via dell’annoso problema che ha afflitto e tuttora affligge i “Vecchi” V7: la frenata lunga. Invece è andato tutto alla perfezione, la prova dei freni è stata superata egregiamente così come la verifica del rapporto stechiometrico sull’emissione di C O2 ( anche in questo caso grande paura per la carburazione eseguita col mio rudimentale e primitivo vacuometro).


Da questo momento, avendo espletato anche le ultime ma non per questo meno importanti formalità burocratiche, ho potuto percorre i primi chilometri con molta prudenza facendo attenzione ad eventuali strani rumori e/o vibrazioni sospette. Col passare dei giorni ed a mano a mano che aumentavano i chilometri percorsi la mia fiducia verso Charlie è andata crescendo in modo esponenziale tanto che ad oggi, in circa quindici giorni ( ma la settimana scorsa non sono potuto uscire per il maltempo), ho percorso oltre mille chilometri senza alcun inconveniente.

È PROPRIO VERO CHE I V7 SONO AFFIDABILI E “LEALI” CON CHI PRESTA LORO LE DOVUTE ATTENZIONI E CURE

7° fase: il riassemblaggio.











È stata la parte più esilarante in quanto ho visto Charlie riprendere corpo pezzo dopo pezzo. Ho lavorato intensamente sino a tarda sera e nel giro di due giorni sono riuscito a rimettere tutto a posto. Che emozione.

Ovviamente dopo averla rimontata ho dovuto eseguire tutte le regolazioni sia sul motore che sulla ciclistica. Per allineare i due carburatori mi sono costruito un rudimentale ma efficace vacuometro (ho trovato le istruzioni in rete).